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POLITICHE PUBBLICHE COMPORTAMENTALI
Con "politiche pubbliche" si intende un piano di azioni tra loro coordinate e volte a risolvere un problema sentito come rilevante da molti.
Il primo passo indispensabile al fine della progettazione e successiva implementazione dell’intervento è comprendere come le persone si comportano effettivamente nelle diverse situazioni, un modo che sistematicamente devia da quanto ipotizzato dalle teorie economiche classiche.
In questo modo è possibile progettare interventi in grado di aiutare gli individui a fare una scelta migliore.

Ai decisori politici che lavorano in ministeri, dipartimenti e agenzie pubbliche propongo lo studio di un modello che fornisce gli strumenti per comprendere come gli aspetti comportamentali di un problema possono influire sulle politiche pubbliche.
È quindi un modello rivolto ai responsabili politici che conoscono i problemi e i contesti delle politiche, ma hanno un'esperienza limitata o addirittura assente con le intuizioni comportamentali.
Lo strumento rappresenta un'introduzione al processo decisionale e aiuta a comprendere come gli aspetti comportamentali di un problema possono essere identificati, individuati e affrontati.
È stato creato per inserire nelle politiche pubbliche le intuizioni e le metodologie delle scienze comportamentali e fornire una regolamentazione migliore e più efficace.
Le intuizioni sono derivate dallo studio dell'economia comportamentale, della psicologia cognitiva, della psicologia sociale e del processo decisionale.
Questo nuovo approccio si è ampiamente diffuso negli ambienti delle politiche pubbliche e le iniziative e i conseguenti risultati sono indicati come "politiche pubbliche informate sul comportamento" o semplicemente "politiche pubbliche comportamentali".
L'obiettivo è capire meglio perché le persone agiscono in determinati modi alfine di creare politiche pubbliche più efficaci, tenendo conto di come i limiti e i pregiudizi relativi all'attenzione, alla formazione delle credenze, alla scelta e alla determinazione influenzano il comportamento.
I paradigmi politici più tradizionali, che tendono a fare affidamento su modelli astratti e ideali, assumono che il comportamento delle persone sia il risultato di un pensiero del tutto razionale basato sul possesso di informazioni complete e sull'assenza di vincoli di tempo e attenzione.
Ecco perché, secondo i critici, le politiche tradizionali a volte finiscono per essere inefficaci: considerano comportamenti ideali piuttosto che effettivi.
Il modello, al contrario, fornisce ipotesi più realistiche sui fattori psicologici che modellano il comportamento umano, fornisce strumenti per indagare e misurare il comportamento effettivo, metodi per influenzare tale comportamento e quindi favorire il cambiamento comportamentale.
Il modello si compone di cinque fasi che accompagnano il ciclo politico dall’inizio alla fine.
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identificazione del problema comportamentale
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analisi dei fattori psicologici e cognitivi che determinano il comportamento
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identificazione delle strategie che possono cambiare i comportamenti
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progettazione di un intervento alfine di raggiungere il risultato desiderato
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implementazione del cambiamento
Vi propongo l’analisi dei punti 2 e 3 che rappresentano il cuore del modello.
Si tratta di un’analisi generalizzata valida per ogni decisore (amministrazioni pubbliche ma anche organizzazioni del settore privato) e rappresenta la base per l’intervento e il cambiamento.
Heal the world
Make it a better place
For you and for me, and the entire human race (M.J.,1991)
Durata del corso 20 ore
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