top of page

​

POLITICHE PUBBLICE COMPORTAMENTALI

QUALE VIA?

NUDGING O BOOSTING?

 

Numerosi governi e organizzazioni mondiali hanno iniziato a riconoscere l'enorme potenziale delle scienze comportamentali per progettare politiche pubbliche più efficaci ed efficienti. La scienza comportamentale è ora utilizzata come strumento politico in molti dei 35 paesi membri dell’OCSE, la cui missione è la promozione delle politiche che miglioreranno il benessere economico, finanziario, ambientale e sociale delle persone in tutto il mondo.

Alla base delle Politiche Pubbliche Comportamentali (PPC) vi è l'applicazione di intuizioni e norme  tratte dall'economia comportamentale, dalla psicologia cognitiva e sociale, dallo studio del processo decisionale. 

L'obiettivo è capire perché le persone agiscono in determinati modi alfine di progettare politiche pubbliche più efficaci, tenendo conto di come limiti e pregiudizi influenzano il comportamento delle persone.

I modelli politici tradizionali ipotizzano che il comportamento delle persone sia il risultato di un pensiero completamente razionale.  Secondo alcuni critici, questo è il motivo per cui a volte finiscono per essere inefficaci:  considerano comportamenti assunti piuttosto che effettivi. 

Le PPC al contrario, forniscono ipotesi più realistiche sui fattori psicologici che modellano il comportamento umano, forniscono criteri per indagare il comportamento effettivo e quindi  strumenti per  influenzarlo e il giungere al cambiamento.

Lo studio scientifico del comportamento umano fornisce due vie per due diversi tipi di intervento: il nudging ed il boosting.

 

Il nudge (pungolo, spinta gentile) è un qualsiasi aspetto della presentazione delle scelte che condiziona il comportamento degli individui senza però vietare alcuna possibilità.

È un approccio che applica i principi dell’economia comportamentale per indirizzare le persone verso scelte il meno possibile distorte dagli effetti degli errori sistematici di ragionamento.

“Siamo irrazionali ed abbiamo bisogno di un pungolo che ci indirizzi verso la scelta giusta”.

Alla base del nudge vi è il concetto di paternalismo libertario.

“Il paternalismo libertario è un tipo di paternalismo relativamente tenue, indulgente e poco invadente, perché le scelte non vengono bloccate, impedite o rese eccessivamente onerose. Semplicemente gli architetti delle scelte cercano attivamente di spingere gli individui in una direzione che possa migliorare le loro condizioni di vita, pungolandoli”. Thaler R., Cass R., Sunstein C., Nudge, 2008

Esempi classici di intervento nudge includono:

  • l’iscrizione automatica (predefinita) a registri di donazione  organi o a  piani pensionistici a meno che gli individui non scelgano attivamente di non aderire; 

  • la riprogettazione delle mense in modo che il cibo più sano venga visualizzato all'altezza degli occhi; 

  • l'uso di norme sociali per aumentare gli adempimenti fiscali.

 

Boosting (potenziamento): l'obiettivo del boosting  è migliorare la capacità delle persone di fare le proprie scelte promuovendo le competenze esistenti o instillandone di nuove.

I potenziamenti mirano a favorire o sviluppare nuove competenze in condizioni di limitatezza di tempo e risorse.

“Secondo il Nudge l’homo sapiens ha bisogno di essere guidato continuamente proprio come un bambino ha bisogno dei genitori”.

“Per ovviare a ciò è necessaria un’alfabetizzazione al rischio che cominci dalla scuola elementare per rendere il paternalismo un fantasma del passato”. Gigerenzer G., Risk Savvy: How to Make Good Decisions, 2013

Gigerenzer distingue tra:

  • rischio: condizione in cui tutte le alternative, le conseguenze e le probabilità sono note (lotterie, giochi d’azzardo). Le probabilità possono essere misurate empiricamente. In questo caso le decisioni richiedono logica e pensiero statistico.

  • incertezza: il resto delle condizioni (borsa, affari, salute). In un mondo incerto è impossibile determinare il corso d’azione ottimale calcolando con precisione i rischi. Il mondo dell’incertezza è immenso rispetto a quello del rischio ma dobbiamo necessariamente imparare a convivere con l’incertezza e dobbiamo necessariamente prendere delle decisioni.

In questo ambito ci possono aiutare l’intuizione e le regole del pollice (euristiche).

​

La tabella sottoriportata mostra sette domini in base a cui possiamo distinguere l’approccio Nudging dall’approccio Boosting

 

tabella.png

Due esempi 

Nudge - Il piano pensionistico negli Stati Uniti

Prima dell’intervento del 2006 l’iscrizione ai piani di risparmio non era automatica.

Per aderire al piano pensionistico il dipendente doveva riempire un bel po’ di moduli, scegliere un tasso di risparmio e decidere come investire il capitale. Per molte persone il tutto poteva essere scoraggiante o noioso.

Ecco allora intervenire quattro principi psicologici che stanno alla base del comportamento umano:

  1. procrastinazione - molti lavoratori  si dichiarano convinti di dover risparmiare di più e hanno in programma di farlo, ma poi non danno seguito alle loro intenzioni

  2. autocontrollo – molti hanno in programma di risparmiare, ma poi non ci riescono

  3. Inerzia – la decisione meno faticosa, spesso, è non fare nulla e seguire la semplice regola euristica “accetto l’opzione di default disponibile”. Se l’opzione è la non adesione non aderisco

  4. Mantenimento dello status quo - ovvero avversione, paura del cambiamento, una preferenza per lo stato attuale delle cose

Ci si chiese: come si possono pungolare i lavoratori per indurli a aderire? La risposta venne dalla  regola di default: sostituire la regola “non  adesione” con la regola “adesione automatica”; ovvero tramite iscrizione automatica ai piani di risparmio a contribuzione definita offerti dai datori di lavoro ai dipendenti: i piani 401(k). Appena il dipendente viene assunto riceve una lettera che lo informa che verrà automaticamente iscritto al piano previdenziale, salvo che non compili un modulo in cui dichiara di non voler aderire.

Prima dell’adesione automatica solo il 49% dei dipendenti aderiva al piano; dopo l’entrata in vigore dell’adesione automatica quel numero è balzato al 86%.

 

Boosting - Regola intuitiva 1/n

Una semplice regola per investire utilizza l’euristica 1/n:

ad esempio: 1/n = 1/3 in azioni, 1/3 in buoni del tesoro, 1/3 in immobili

oppure:

1/n = 1/4 in azioni, 1/4 in buoni del tesoro, 1/4 in immobili, 1/4 in un fondo pensione.

 

 

Luigia Barzaghi

bottom of page